Il Liceo delle scienze applicate allo sport “G. Toniolo” Bolzano come modello di riferimento in vista dei nascenti licei sportivi a livello nazionale e come format da proporre alle società professionistiche di calcio calcio, sempre più orientate a lanciare progetti di formazione scolastica all’interno delle proprie strutture tecniche per ottimizzare i tempi e uniformarsi a realtà di successo operanti in Europa.
Nei giorni scorsi il dirigente scolastico del “Toniolo”, Esio Zaghet è stato invitato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) a partecipare in qualità di relatore al seminario residenziale svoltosi a Roma. Il simposio ha concluso l’iter formativo avviato nell’aprile dello scorso anno. La direttrice generale del Miur, Carmela Palumbo, organizzatrice dell’evento intitolato “Il Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo – Il nuovo modo di insegnare lo sport” ha fortemente voluto presentare l’esperienza del liceo bolzanino, a tre lustri attivo nella formazione dello studente-atleta di alto livello, attraverso un modello certificato di qualità per la gestione ottimale del tempo dell’agonista per conciliare nel modo migliore la pratica sportiva ai massimi livelli e l’apprendimento delle competenze liceali ad indirizzo scientifico attraverso la flessibilità didattica. Un modello che ha consentito ad affermati atleti di conciliare sport e scuola nel modo migliore, a cominciare da Tania Cagnotto, che al “Toniolo” si è diplomata, riuscendo a gestire l’attività internazionale, comprese le prime due Olimpiadi per arrivare ad oggi, con le diciotto maglie azzurre, senior e giovanili, che stanno seguendo il percorso di studi. Dopo gli interventi di Edvige Mastrantuono, dirigente degli ordinamenti scolastici e autonomia scolastica del Miur, di Marco Arpino, direttore progetti speciali del Coni Nazionale, da tempo partner operativo del “Toniolo”, del generale Giorgio Baldacci direttore nazionale dei Centri Sportivi dello Stato Maggiore della Difesa , del generale Domenico Campione, direttore del Centro Sportivo Fiamme Gialle, del campione olimpionico di Londra Carlo Mofetta e della campionessa paralimpica Annalisa Minetti e di altri esperti del Miur, il dirigente scolastico del “Toniolo”, Esio Zaghet ha illustrato il modello di “gestione dello studente-atleta”. Un sistema organizzativo unico nel suo genere ed estremamente funzionale, che ha raccolto l’interesse e i consensi di tutti. Il direttore progetti speciali del Coni nazionale, Marco Arpino, d’intesa con i funzionari del Miur ha indicato il “modello Toniolo” come progetto da condividere in sede europea. Il Coni nazionale si era già occupato del sistema organizzativo della scuola bolzanina nel corso di una seduta della giunta nazionale, dopo che il presidente Giovanni Malagò aveva ricevuto informazioni dettagliate dal coordinatore sportivo del “Toniolo”, Daniele Magagnin e dopo l’incontro ad inizio marzo, nel capoluogo altoatesino, del vice presidente, Giorgio Scarso con i rappresentanti del liceo sportivo. Molti aspetti che per i nascenti licei sportivi nazionali figurano nelle linee programmatiche, per il “Toniolo” sono ormai parte integrante, a cominciare dai protocolli con il Coni nazionale e territoriale, con le federazioni eccetera per proseguire con il sistema dei monitoraggi.
Dopo il seminario del Miur, il liceo sportivo bolzanino ha incontrato a Milano il direttore marketing e diritti audiovisivi, Fabio Santoro e Luca Grilli, responsabile competizioni di Lega Calcio, il braccio operativo del mondo del pallone nazionale. Fabio Santoro, da tempo a conoscenza del sistema organizzativo, si è informato su alcuni dettagli operativi e gestionali alla luce delle crescenti richieste e necessità dello società calcistiche professionistiche di promuovere all’interno delle proprie strutture tecniche progetti formativi rivolti ai ragazzi delle giovanili dalle categorie Giovanissimi alla Primavera, seguendo l’dea dello Juventus College, attivo da un anno. L’obiettivo è conciliare l’attività sportiva con un percorso sportivo liceale ricco di contenuti e di spessore, ottimizzando i tempi per assicurare un’adeguata crescita formativa e tecnica ai ragazzi. Gli studenti potrebbero così passare dai banchi al campo, dai libri agli allenamenti, ottimizzando i tempi e sfruttando in pieno tutte le loro potenzialità, sportive e intellettuali.