di Stefano Rossi *
Simone Giannelli, giovane palleggiatore della Trentino Volley è studente della classe V del Liceo Toniolo. Il numero 9 bolzanino si sta ritagliando spazio in prima squadra ottenendo così diverse soddisfazioni.
1. Prima giocavi a calcio giusto ? Come ti sei avvicinato alla pallavolo ?
In realtà prima giocavo a calcio, tennis e facevo anche sci. Poi ho abbandonato tutti gli sport. Ho cominciato a giocare a pallavolo grazie a mia sorella che giocava nel Neugries. Ho provato ad allenarmi una volta visto che ero anche piuttosto alto per la mia età, mi è piaciuto e ho iniziato proprio nel Neugries. Ho cominciato così e così è iniziato tutto.
2. Sei stato il ragazzo più giovane a esordire in seria A. Che sensazioni hai provato quando hai capito che avresti giocato ?
Ho esordito in serie A a 17 anni contro il Ravenna ed è stata sicuramente una bella emozione e una soddisfazione perché ho capito che ero stato ripagato di tutti i sacrifici che avevo fatto e che tutte le fatiche fatte in allenamento erano servite a qualcosa.
3. Ormai stai diventando un titolare fisso in prima squadra. Come ti senti ?
No non sto diventando assolutamente un titolare fisso, ho giocato due partite da titolare dando il massimo. Sono il secondo e mi tengo sempre pronto a dare un contributo utile alla squadra.
4. Contro il Perugia sei stato eletto miglior giocatore in campo. Che emozione è stata per te ?
Si ho vinto il premio MVP della partita contro il Perugia in casa nostra. È stata una soddisfazione enorme perchè sono entrato durante il match, ho giocato abbastanza bene e ho avuto la fortuna di ricevere questo ricevimento. Il tutto è stato amplificato e reso più bello dl fatto che la partita fosse in diretta su Rai Sport.
5. Da quest'anno a Trento vivi da solo. Come te la cavi ? Com'è l'ambiente a Trento e nella società ?
Si, da quest'anno vivo da solo. Mi trovo molto bene perché ho il mio appartamento e i miei spazi. È una bella esperienza, perché mi aiuta a crescere. Devi “svilupparti” prima perché devi saperti arrangiare da solo senza l'aiuto dei genitori o di nessun altro. Un'esperienza sicuramente utile e costruttiva.
Per quanto riguarda l'Itas penso che sia uno dei migliori ambienti pallavolistici italiani in questo momento, perché ti danno garanzieche in tanti altri club non ci sono. Sicuramente è uno dei migliori club che ci sono in Italia.
6. Il giorno dopo Molfetta, nonostante disti quasi 1000 km da Bolzano, eri già tra i banchi di scuola con i tuoi compagni. Come riesci a combaciare tutti i tuoi impegni con la scuola ?
Andare a scuola è spesso faticoso e spesso manca anche la voglia perché comunque quando sei in un contesto di serie A1 gli impegni sono tanti ed è difficile. Sono anche consapevole del fatto che comunque si deve portare avanti lo studio, perché per un futuro è fondamentale anche perchè la vita di un pallavolista se tutto va bene dura fino ai 40 anni, bisogna quindi avere delle certezze e delle competenze per potere poi lavorare finita la carriera. Grazie al Liceo Toniolo riesco a conciliare studio e sport grazie all'aiuto e al sostegno che mi danno. Andare in una scuola così è davvero una fortuna perché mi permette di portare avanti tutti i miei obiettivi per il futuro senza dover abbandonare o la scuola o lo sport come purtroppo capita a molti ragazzi.
* Stefano Rossi è compagno di classe di Simone Giannelli