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FAIR PLAY: IN AULA I GRANDI VALORI DEL PROGETTO EXCELSIOR

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"Excelsior, la squadra di calcio più perdente d’Italia ma felice" è il titolo di un articolo di Paolo Tessadri su "il Fatto Quotidiano", uno dei tanti organi ci informazione che si sono occupati della "squadra speciale", della squadra che va sempre in campo per vincere, ma non ci riesce mai, o quasi. Due vittorie in quattordici anni di attività, una, la prima in assoluto, tra l'altro contro una squadra riserve, fuori classifica, quindi senza la gioia dei tre punti accreditati in classifica. Quattro pareggi, oltre duemila gol subiti e molto meno di 200 realizzati. I risultato sono spesso da far girare la testa: dieci a zero, nove a uno. Ma non si scoraggiano, si divertono e sono contenti. Lo scudetto si chiama Coppa Disciplina, ben dieci vinte in quattordici anni. Excelsior, la squadra dei record, la squadra più perdente d’Italia ma, forse, la più felice. Di tutto questo si è parlato in aula con le classi prima e seconda nell'ambito dell' "area di progetto" sul Fair Play. Massimo Antonino, coordinatore della squadra bolzanina che milita in terza categoria, insieme a Daniele Magagnin, giornalista che segue le "gesta" dell'Excelsior fin dalla nascita hanno spiegato ai ragazzi i principi che animano il progetto. Ultimi in terza categoria, ma felici, perchè tutti giocano lo stesso numero di minuti in un'ottica di condivisione e di tanti valori, illustrati ai ragazzi.
Excelsior è più forte della frustrazione da sconfitta, I ragazzi non escono mai dal campo con i musi lunghi. Alla base del progetto non ci sono schemi tattici in primo piano, ma una filosofia condivisa, spiegata dal coordinatore Massimo Antonino: “Da noi scendono in campo, un accanto all’altro, giocando gli stessi minuti, la schiappa e il talentuoso. Excelsior è una squadra multietnica, multicolore, multietà: giocano i ragazzi di 17 anni e gli over 35 per insegnare che la convivenza è anche fra generazioni diverse e il campo diventa un prato sempreverde per insegnare a stare in mezzo alla gente. E su quel campo non scendono i migliori undici, ma undici persone che danno l’anima, non gettano la spugna perché le prendono di santa ragione e subiscono la goleada, non fanno gestacci, non insultano".
"Con noi - ha aggiunto Massimo Antonino - giocano anche chi ha due ferri da stiro ai piedi, il livello tecnico non ci interessa, non si seleziona per bravura, non esiste lo status di titolare o di panchinaro. Sono tutti titolari e tutti vanno in campo. Per essere precisi c'è anche il contaminuti per giocatore, tutti giocano lo stesso tempo. La norma condivisa ricorda che tutti hanno gli stessi diritti, dentro e fuori dal campo, e il motto è . L’allenatore, Petrera. deve gestire 35 giocatori e un turnover impegnativo. Come scrisse "il Fatto Quotidiano": "!Giocano in un campionato agonistico, ma dell’agonismo esacerbato nemmeno ne vogliono sentir parlare. Nessuno si deve incazzare per la sconfitta. Sono, infatti, per definizione contro la logica dell’agonismo esasperato, della competizione per la competizione, , ripete il coordinatore, ".
La loro storia, prima narrata in un libro del medico sportivo-giocatore Mario Endrizzi e di "illustri firme", ora è riassunta in un documentario prodotto in Francia.
L’Excelsior è approdata a “Domenica sportiva”, a "Dribbling", su “Le Monde” e alla TV francese con un film documentario sulla squadra di calcio dell’ Associazione bolzanina “La Strada -Der Weg Onlus” che da oltre trentacinque anni opera nel sociale. E' una storia che sembra dar ragione a chi sostiene che un battito d’ali di farfalla può sconvolgere il mondo.
Tutto partì nel 2013 da una segnalazione di un cittadino bolzanino, estimatore di Excelsior, alla redazione de “La Domenica Sportiva”. Da qui nacque un servizio tv sulla base del quale il “Fatto Quotidiano” dedicò una pagina al Progetto Excelsior. Il corrispondente da Roma di “Le Monde”, incuriosito da quell’articolo, scrisse a sua volta un pezzo sul noto quotidiano parigino. Fortunatamente tra i molti lettori di quel contributo c’erano anche un produttore ed un regista di Marsiglia, Jean Gaudri, che decisero di approfondire quella strana storia. Ecco dunque i primi contatti via mail e da lì a pochi mesi l’inizio delle riprese. Il film è stato dunque trasmesso in prima assoluta dal terzo canale nazionale della tv francese a fine 2015.
A metà marzo l’Associazione “La Strada – Der Weg”, che gestisce il progetto Excelsior ha proposto il documentario alla cittadinanza, utilizzandolo come potente strumento per diffondere i valori legati al mondo dello sport. Una serata di alto spessore: la proiezione in prima nazionale del film per poi proseguire con un breve dibattito alla presenza di Damiano Tommasi, ex giocatore di Verona, Roma e della nazionale italiana di calcio e attuale presidente dell’Associazione italiana Calciatori; Stefano Bizzotto, giornalista sportivo Rai e commentatore delle partite della serie A e del calcio internazionale;Jean Gaudry, regista del film, Andrea Mitri,ex calciatore professionista, attore teatrale e scrittore; Stefano Petrera, allenatore del Gs Excelsior oggi e Valter Vezzù, tecnico storico e poi Mario Endrizzi, il medico-giocatore autore del libro e i ragazzi protagonisti. Il film documentario verrà riproiettato lunedì 9 maggio alle ore 20.00 presso il cinema-teatro Rainerum.
Una serata che si preannuncia interessante, divertente e perché no, anche formativa.
I ragazzi del Toniolo ci saranno.
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